In linea con quanto fatto registrare nel panorama internazionale il programmatic, anche in Italia, si conferma tra le voci più dinamiche del digital advertising, e uno dei driver a crescita più rapida del suo comparto.
I dati rilasciati dall’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano non fanno altro che darne ulteriore conferma. Nel 2017 la crescita dell’internet advertising, rispetto all’anno precedente, è stata del 12%.
Le previsioni per il 2019, enunciate in occasione dei “Programmatic Days”, indicano un probabile ulteriore incremento del programmatic pari al 20%.I vantaggi del Programmatic audio
I vantaggi del Programmatic audio
Con il termine “Programmatic audio” si definisce l’accesso all’inventory Digitaleffettuato adottando la modalità “programmatic”. Questo significa che sia l’acquisto che la vendita avvengono in modo automatizzato.
Ma quali sono i vantaggi di questo strumento? Innanzitutto, consente di superare i limiti normalmente associati alla pianificazione basata sulla compravendita “one-to-one”. Affidandosi al programmatic audio advertising le aziende (che in questo ambito agiscono come inserzioniste) hanno la possibilità di selezionare il proprio pubblico d’interesse senza essere costrette a legarsi ad uno specifico “touchpoint”. Questo si traduce in una minimizzazione della dispersione.
Un secondo punto di forza del programmatic è la libertà nella modifica dei parametri della campagna pubblicitaria selezionata. Ma quali filtri è possibile impostare quotidianamente al fine di raggiungere quanto desiderato? Per rispondere a questa domanda è necessario considerare che, nel Programmating Advertising, tutto ha inizio dai dati, per tale motivo si parla di pianificazione data-driven.
Il target specifico per la tua azienda
Spetta a dei complessi algoritmi il compito di monitorare come si “comportano” gli utenti in Rete, con l’obiettivo di estrarre una grande mole di dati. È grazie a questi ultimi che risulta possibile, per le aziende, godere di un target specifico. Le opzioni di scelta si suddividono in: Audience Targeting (dati demografici, età, sesso, indirizzamento in base al comportamento degli utenti), Content Targeting (per Genere o Formato), Device Targeting (la segmentazione avviene in base al dispositivo) e Geo-Targeting (informazioni desunte da IP e GPS).
I software utilizzati meritano di essere ricordati anche perché permettono di affidarsi ad una campagna ottimizzata in real time. Determinati messaggi pubblicitari vengono inviati a chi, potenzialmente, è più interessato a riceverli.
Altro vantaggio di questa metodologia è il fatto di poter impostare il “target negativo”, escludendo l’audience già “presidiata” attraverso attività digitali alternative. Si garantirà, in questo modo, la massimizzazione della “reach incrementale”.
La sinergia del Programmatic Audio con le altre piattaforme per il tuo business
Anche le piattaforme, ovviamente, traggono vantaggio da un audio advertising di tipo programmatico. Sicuramente beneficiano di una maggiore redditività degli spazi messi a disposizione delle aziende; questo avviene, in particolare, mettendo in vendita il singolo spazio su base asta, un’attività che può essere portata avanti secondo due modalità differenti: Open Auction e Private Auction. La prima, come suggerisce il nome, è un’asta pubblica e, di conseguenza, vede gli inserzionisti effettuare delle offerte di acquisto. Si aggiudica l’inserzione chi è disposto a pagare 1 centesimo in più del secondo miglior offerente. Al contrario, la modalità privata prevede un accordo tra le parti.
Una delle realtà più attive nel campo del programmatic audio advertising è sicuramente Spotify. Le partership siglate con AppNexus, The Trade Desk e Rubicon Project consentono agli inserzionisti di acquistare spot audio (la cui durata varia tra i 15 e i 30 secondi) direttamente dai dispositivi mobile.