Per quanto la produzione letteraria di Dante Alighieri sia stata ricca e variegata, tutti noi lo ricordiamo per:
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.”
Inizia così quella che l’autrice considera la storia più bella mai raccontata, di un impareggiabile valore culturale, linguistico, e spirituale. Un viaggio nato dalla mente di un solo uomo, punito in vita e ricoperto di gloria dopo la morte, al punto che molti vogliono vedersi associati alla sua figura.
Dante non è solo una figura centrale nella letteratura, è anche un’icona di italianità riconosciuta globalmente. Il suo profilo caratteristico, con il cappuccio rosso, la corona d’alloro e il naso aquilino, è facilmente identificabile e spesso è stato utilizzato nel mondo della pubblicità per evocare l’orgoglio e la cultura italiana.
In quante pubblicità compare la figura di Dante? Non lo sappiamo con certezza, ma abbiamo elencato qui alcune delle più famose.
Tim
Correva l’anno 2012. In barba al calendario Maya TIM se ne esce con una serie di simpatici spot con protagonisti Neri Marcoré nelle vesti di Dante, e una schiera di attori italiani.
In questo universo Beatrice ricambia l’amore del poeta, con cui scambia decine di messaggini grazie alla speciale offerta dell’operatore telefonico.
Foxy
Il povero Alighieri dodici anni fa deve aver fatto più di una giravolta nella tomba.
Foxy, marchio leader nella produzione di carta igienica e carta da cucina, si promuove con i “Piccoli colpi di genio”, una serie di spot dove i prodotti vengono utilizzati da grandi menti come Archimede e Leonardo da Vinci. Tra questi anche il povero Dante, che conclude il Paradiso su un rotolo Foxy Mega.
Olio Dante
Se chi sfrutta la figura di Dante una tantum, c’è chi ha deciso di dedicargli la propria intera identità.
Olio Dante, marchio storico di produttori di olio, dal 1898 si fregia del volto del ghibellin fuggiasco per evocare immediatamente e in tutto il mondo la propria qualità Made in Italy.
Dal sito del brand:
“Le prime bottiglie di olio vengono spedite in Nord America, Argentina e persino in Australia con il marchio Dante, dando all’olio esportato un nome che potesse venir associato immediatamente all’Italia.”
Qui uno degli indimenticabili spot in onda su Carosello (1962).
Magnesia San Pellegrino
La digestione è un inferno? Nessun problema, c’è Magnesia San Pellegrino!
In questo manifesto pubblicitario prodotto in pieno ventennio, la figura di Dante viene usata per promuovere l’italico pvrgante che sovra gli altri com’aquila vola.
Il Paradiso in questo caso è un piatto di pastasciutta, e come dargli torto…
Sigari Victoria
Come avrete capito, le tipologie di prodotti a cui è stata affibbiata la faccia di Dante sono estremamente variegate.
Anche un marchio austrialiano di sigari lo ha usato sui propri anillas.
Olivetti
Finalmente in questa lista compare qualcosa che ha un minimo a che vedere con la letteratura.
Olivetti, marchio storico di macchine da scrivere e calcolatori -ora società informatica- ha nei suoi archivi un manifesto in latta che raffigura Dante alle prese con una M1.
Era il 1912, non c’era ancora l’abitudine di inventarsi slogan e headline chiassose (ma di usare testimonial si!). Basta un dipinto di Teodoro Wolf Ferrari, il prodotto, il nome dell’imprenditore e la sede della fabbrica. Il resto è storia.
Opere non pubblicitarie ispirate alla Divina Commedia
Il nostro vate col nasone è stato protagonista di svariati media.
Il Manga
Una bellissima trasposizione a fumetti della Commedia di Go Nagai, ispirata alle serigrafie di Doré.
Il gioco da tavolo
Go to Hell è il gioco da tavolo di casa Archie McPhee dove l’obiettivo è… non andare in paradiso.
Fumetti Disney
Topolino e Paperino hanno più volte vissuto avventure “dantesche”, ma la magnum opus è sicuramente “L’inferno di Topolino”. Pubblicata dalla Arnoldo Mondadori Editore tra il 1949 e il 1950, è stata ristampata più volte, l’ultima in occasione del settecentenario dalla morte di Dante.
Il videogioco
In tempi più moderni, la storia di Dante e Beatrice si è svolta anche sulle consolle.
“Dante’s Inferno” è una versione rivisitata e più cruda del viaggio attraverso i gironi infernali, che si conclude con la sfida finale contro Lucifero.
Anche oggi, che usiamo strumenti che un uomo immerso nel Medioevo non riuscirebbe a concepire, il nostro modo di comunicare pilucca da quelle terzine immortali.
In futuro probabilmente vedremo altre rappresentazioni dell’opera che ha plasmato la nostra lingua e la nostra cultura, tanto da essere ancora nel nostro quotidiano dopo sette secoli.
Ma per l’amor del cielo, mai più per la carta igienica.